Matrimonio Mistico, 1993
Olio su tela, 300 x 60 cm.
VOLONTA’ – CHIARIFICAZIONE – RELAZIONE
L’elaborazione di questo quadro è stata lunga e complessa, è iniziata con lo studio sulla figura di Edipo, la sua struttura modulare ne percorre le fasi tragiche, mentre al centro della tela si consuma il drammatico evento.
Nel corso di questo viaggio lo spazio si satura e il bisogno di una chiarificazione impone un ribaltamento di piano.Il contenuto come una Tabula rasa, s’innesta nella precedente forma aprendo un altro orizzonte di percezione del reale.
Grecia, Pozzo Sacro 1993
Iconografia e Letteratura
Oidìpous
“Sulla mia schiena porto malva
E asfodeli dalle mille radici,
Sul mio petto Edipo,
Figlio di Laio.”
EDIPO
Ahi, di tenebra
Nube mia tremenda, che indicibile mi sovrasti,
indomita e infausta per me.
Ahimè,
ahimè ancora; come mi penetrò insieme
il tormento di queste trafitture e il ricordo dei mali!”
Sofocle – Edipo Re, vv.1310-1315
Delfi, Tempio di Atena, thòlos
…
Un dio lo chiamava ripetutamente:
“O tu, Edipo, perché indugiamo ad andare?
Già da tempo tu ritardi”
…
Sofocle – Edipo a Colono vv.1627-1628
“La sorgente ben so che emana e scorre,
anche se è notte.”
San Giovanni della Croce, “Salita al Monte Carmelo”
S.Giovanni della Croce, da “Cantico dell’anima che si rallegra di conoscere Dio per fede” 1578
Salita del Monte Carmelo
I° strofa
In una notte oscura
Con ansie, in amori infiammata,
oh felice ventura!
Uscii, né fui notata,
stando già la mia casa addormentata.”
Prima notte – purificazione
Parte sensitiva dell’anima.
Mortificazione degli appetiti, rinunzia al gusto in tutte le cose.
II° strofa
Al buio uscii e sicura,
per la segreta scala, travestita,
oh felice ventura!
Al buio e bene celata,
stando già la mia casa addosrmentata.”
Seconda notte – purificazione
Parte spirituale dell’anima.
“L’anima dunque, resta all’oscuro completamente, abbandonando ogni lume della natura e della ragione perché vuole salire per questa divina scala della fede che ascende e penetra fino alla profondità di dio.”
Intelletto e ragione accecati dalla fede.
Rovine
Santa Caterina da Siena, “Matrimonio Mistico”
“Uno dì s’usci di casa et di Siena per la porta di Santo Sano dove pensò di fuori sono certe vallicelle et grotte quasi nascoste dagli occhi delle genti, et ivi entrò nell’una, dove veggendosi così il luogo che non poteva esser veduta né udita, inginocchiatosi in terra et con uno fervore di smisurato amore chiama la madre di Cristo, et con una puerile simplicità le chiede che ella le dia per suo sposo il suo figliuolo in braccio, il quale con uno anello isposò la fanciulla et subito sparì; et ella si ritrovò risposta in terra et tornossi in Siena et a casa sua.”
“O sposa eletta a lo beato scanno
o nome che a nomar il cor mi scoppi
o mio ristoro d’ogni grave danno.
Dimmi, che farò io poi che sì doppi
e diversi dolori il tuo partire
nel tribulato cor tanto rintoppi?
Dimmi ci mi terrà dal mal finire
dimmi chi guarderà me dagl’inganni
dimmi chi guiderà me per salire?
Chi mi consolerà più negli affanni
chi mi dirà ormai: tu non va’bene,
chi mi lusingherà che non mi danni?”
Neri di Landoccio dei Pagliaresi, “in lode a Santa Caterina da Siena”
…
1 Marzo 2019
In Principio, Pittura